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Consulenze - Strategie - Progetti


La strategia ACP (Ascolto, Condivisione, Partecipazione)
L'impresa etica

LE CONSULENZE

  • Progettazione della strategia ACP aziendale sulla base delle caratteristiche dell'impresa.
  • Realizzazione ed attuazione della ACP.
  • Sfruttamento della strategia ACP online e offline.

Un tempo si lavorava per il target, oggi si lavora con il target, affiancati e costantemente collegati, in un rapporto paritetico complesso, un dialogo costante, uno scambio fra umani, come se l’azienda non fosse più una struttura articolata e complessa ma un essere umano con altre sembianze. Così tra umani occorre dialogare in modo costruttivo nel rispetto dei ruoli, le differenze possono arricchire, mai distruggere. In questa inedita forma di dialogo occorre adottare una formula, un codice di comportamento che assicuri una pacifica convivenza, ogni rigida contrapposizione comunque danneggia l’azienda e il brand che la rappresenta.  


ACP “Ascolto, Condivisione, Partecipazione” 

Rappresenta un metodo di approccio che ci permette di comprendere a fondo il nostro interlocutore, un pilastro importante per le nuove strategie di sviluppo, in un contesto dove la comunicazione riveste il ruolo fondamentale. Un dialogo costante tra umani affinché sia costruttivo e fruttuoso non può fondarsi su espressioni  standardizzate e rituali superficiali, l’azienda perderebbe la credibilità ed anche la fiducia del suo pubblico. Sul piano teorico i principi sono tracciati, su quello pratico occorre una riqualificazione culturale del modo di fare impresa.

La rete è una gigantesca cassa di risonanza, ed inoltre in essa le brutte notizie si diffondono più rapidamente delle altre. Un’azienda antisociale e poco attenta all’etica generale è molto vulnerabile, è sufficiente il giudizio negativo di un solo consumatore influencer per crearle dei grossi problemi con conseguenze disastrose per il brand e per il business. L’incomunicabilità culturale col target si manifesta quando l’azienda non riesce ad entrare in sintonia con le persone. Se la comunicazione si mantiene su un piano lineare e autoreferenziale, il cliente non trova spazio per la propria personalità e tende inevitabilmente a rivolgersi altrove per la soddisfazione del proprio bisogno. 


I Social Network hanno dato al singolo cliente un potere sproporzionato, e spesso una inconsapevole responsabilità sociale. Il giudizio del cliente espresso con i nuovi canali ha una cassa di risonanza enorme, proprio sul giudizio di queste persone l’azienda deve concentrare gli sforzi e le risorse della comunicazione attraverso i nuovi mezzi.   

Su questi ambiti occorrono interventi strutturali, investimenti tecnologici, nuove professionalità e un’etica aziendale orientata decisamente all’uomo. Occorre rivedere gli obiettivi, essi non possono essere indirizzati esclusivamente alla massificazione dei profitti, per essere veramente credibili, occorre riportare al centro la funzione sociale dell’impresa.  


Per quanto concerne la tecnologia gli strumenti disponibili CRM e DMP, costituiscono un valido supporto nel ruolo di sensori e sentinelle, soprattutto per l'enorme quantità di informazioni da gestire in relazione alle dimensioni aziendali. Nell’ambito del B2C più l’azienda è grande e più il target è numeroso, le variabili indipendenti si moltiplicano e con esse anche le possibilità di effettuare errori con grossi rischi. 

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LE CONSULENZE

  • Progettazione di un codice etico aziendale sulla base delle caratteristiche dell'impresa.
  • Realizzazione ed attuazione del codice etico aziendale.
  • Sfruttamento del codice etico aziendale per la comunicazione online e offline.

L’impresa etica o virtuosa è utile a se stessa ed alla comunità, essa diffonde fiducia, benessere e credibilità. Un’azienda etica fornisce nuove motivazioni all’acquisto, agevola l’affezione al proprio marchio e alza notevolmente la qualità della sua Web reputation.  La virtuosità però non la si manifesta semplicemente con un’etichetta, essa deve essere lo specchio di un modello organizzativo ed imprenditoriale credibile. In tal senso occorre una riqualificazione della cultura aziendale organizzativa e imprenditoriale. La competizione si sposta da un piano meramente materiale ad un piano essenzialmente immateriale e culturale. Il cambiamento può essere effettuato dopo aver stabilito un’attenta strategia progettuale, e la realizzazione di un codice etico che vede coinvolti tutti all’interno dell’impresa. 

Un’azienda virtuosa è lo specchio di una rinnovata cultura imprenditoriale che vede tracciato un percorso di lungo periodo che porta una serie di vantaggi essenziali per la propria figura umana e professionale ma anche per la stessa impresa che dirige.


L'azienda etica porta una serie di vantaggi tangibili: una migliore produttività delle maestranze, un sensibile aumento della fedeltà di marca da parte del target di riferimento, un consolidamento e un aumento dei volumi di vendita, un rafforzamento dell’immagine aziendale nel suo complesso ma anche nei confronti dei fornitori e dei partners di riferimento. Il nuovo contesto modifica anche l’aspetto personale dell’imprenditore, soprattutto se in uno stato sofferente o carente dal punto di vista motivazionale. Su questa nuova visione la persona scopre che si possono ottenere profitti e contestualmente incontrare anche il bene collettivo. Un mutamento sostanziale della visione d’impresa parte dalle sue fondamenta. Il cambiamento non è orientato al cambiamento delle mansioni ma alla loro riqualificazione in funzione dei nuovi obiettivi. Il tenore e la qualità dei rapporti cambiano sia all’interno dell’impresa che nei confronti del pubblico della stessa con sensibili cambiamenti nella rete dei social coinvolti. Resta evidente che sotto l’aspetto organizzativo la mutazione prevede la stesura di un progetto dettagliato e condiviso con budget, pianificazione delle risorse e delle attività.  


Per ottenere risultati occorre agire sulle singole persone che si presentano poco motivate, sofferenti e frustrate, in un ambiente sostanzialmente ostile che tende sempre a reprimere l’espressione della personalità. Agendo sulle singole persone si otterranno vistosi benefici sui gruppi di lavoro, e soprattutto gradualmente l’impresa non rappresenterà più un luogo di spersonalizzazione, ma lo strumento con il quale ciascuno pone in essere la sua funzionale utilità sociale. Ne consegue una particolare affezione e condivisione di obiettivi con soddisfazioni conseguenti anche nel lato razionale del business. La trasformazione operata all’interno dell’impresa deve poi essere comunicata al pubblico per poter ottenere i conseguenti benefici. Un piano di comunicazione complesso che vede coinvolte diverse figure aziendali e che può avvenire con azioni mirate e calibrate in tutta l’area social. Prima dell’intervento occorre predisporre un piano dettagliato ma anche flessibile, che consenta un adattamento ed eventuali modifiche in corso d’opera. 

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Strategie di marketing
Strategie di comunicazione

LE CONSULENZE

  • Creazione di nuovi prodotti per mercati e target di riferimento.
  • Evoluzione dei prodotti in base ai bisogni ed alle aspettative.
  • Le ricerche sul prodotto.

La creazione di un nuovo prodotto o di una nuova linea non avviene in modo casuale ma a seguito delle esigenze del mercato individuate attraverso specifiche e complesse ricerche. Un tempo il concetto di target era ben delineato grazie alla sua facile identificazione e classificazione, con l’era digitale e soprattutto con l’esplosione dei social media i confini si sono notevolmente dilatati e la composizione presenta caratteristiche molto dinamiche. Un tempo le propensioni all’acquisto potevano essere identificate con parametri semplici: fasce di età, reddito, aree geografiche, istruzione, professione ecc...  oggi gli stessi parametri non sono più sufficienti, si sono introdotti altri fattori che vanno individuati ed interpretati. Nella sua concreta definizione di target, si introducono nuove variabili che possono essere identificate e definite solo con una diretta condivisione e partecipazione alla vita sociale che si svolge nei vari salotti virtuali dei social media, e ancor meglio nei social network.

Le aspettative dei consumatori non sono più identificate solo ed esclusivamente attraverso l’analisi classica dei bisogni, essi rappresentano la sintesi di processi di elaborazione individuale che si articolano in base alla propria personalità, alle esperienze vissute e al contesto socio economico. Le aspettative si manifestano come sintesi dei propri obiettivi personali, desideri maturati attraverso necessità psicologiche e pratiche. La decifrazione dei bisogni e la conseguente lettura avviene attraverso una diretta partecipazione dell’azienda nei vari canali di comunicazione con il target, oggi particolarmente numerosi, ed è in grado di fornire le indicazioni per ottimizzare la soddisfazione delle aspettative.

Pur con le dovute modifiche possiamo sintetizzare brevemente una metodologia di lavoro che prevede:

  • La definizione degli obiettivi.
  • La definizione delle risorse disponibili.
  • La definizione di un budget.
  • L’analisi del target con le informazioni disponibili.
  • L’analisi dei prodotti della concorrenza.
  • l'analisi delle caratteristiche del nuovo prodotto in base al mercato di riferimento.
  • Verifiche e prototipazioni.
  • Analisi test su panel dedicato.
  • Industrializzazione.

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LE CONSULENZE

  • Comunicazione dell'ampliamento delle attività produttive o delle linee di produzione.
  • Comunicazione dell'apertura di nuovi stabilimenti o sedi commerciali.
  • Lancio di nuovi prodotti/servizi.

Nell'ambito delle attività di un'impresa di qualsiasi dimensione le variazioni nell'ambito produttivo o commerciale non sono infrequenti. Nell'era digitale occorre realizzare una strategia di comunicazione mirata per poter sfruttare positivamente qualsiasi evento. In tal senso una strategia di comunicazione condotta con una rilevante presenza nel digitale necessita di un accurato progetto puntuale ma anche flessibile nei vari passaggi.  Se in corso d’opera si presentano problemi inaspettati, occorre essere pronti ad un cambiamento di rotta, ogni rigidità compromette l’esistenza e la fattibilità del progetto stesso. La procedura prevede:

  • La definizione degli obiettivi e dei contenuti dei messaggi.
  • La definizione delle risorse disponibili.
  • La definizione di un budget.
  • La verifica degli stakeholder coinvolti.
  • L’analisi del target con le informazioni disponibili.
  • L’analisi della concorrenza per il target di riferimento.
  • La definizione dell'area geografica di riferimento.
  • La definizione dei mezzi e dei canali informativi da sfruttare.
  • La definizione di una strategia social con i relativi contenuti.
  • La definizione del progetto dettagliato.
  • Verifiche sui criteri di misurazione dei risultati.
  • La pianificazione del progetto.

Dal punto di vista operativo stabilite le caratteristiche del progetto occorre procedere sulla base delle modalità specifiche di ciascun canale informativo, conseguentemente la comunicazione dovrà essere adattata e modulata di conseguenza. Anche in questo caso occorrerà sfruttare i canali social utilizzati dall'azienda con interventi che non si esauriscono in breve tempo o con pochissimi messaggi. Anche la gestione e il controllo dei risultati permetterà di apporre eventuali modifiche durante tutto l'intervento.

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Le conferenze

  • LA STRATEGIA ACP "Ascolto - Condivisione - Partecipazione"
  • L'IMPRESA ETICA 
  • IL MARKETING NELL'ERA DIGITALE
  • IMPRESA E SOCIAL MEDIA 

Le nostre conferenze mirano a sensibilizzare il pubblico imprenditoriale, aprono scenari e nuovi spazi di crescita, diffondono i principi della nuova cultura della condivisione. Nel corso degli ultimi decenni il marketing ha subito profondi cambiamenti,  i tecnici della materia che operavano fino agli anni 70, utilizzavano un metodo d’approccio al mercato lento e distaccato, un tempo per pensare ed uno per agire. Le pianificazioni più sofisticate utilizzavano il “Pert” un metodo di programmazione reticolare, occorrevano mesi per elaborare e realizzare un progetto. L’era digitale ha rotto i vecchi schemi ma non ha intaccato i principi fondatori della materia che anzi oggi costituiscono ancora i pilastri fondamentali, soprattutto in un contesto frenetico e veloce dove le possibilità di errore si moltiplicano. Mentre un tempo si lavorava per il target, oggi si lavora con il target, affiancati e costantemente collegati, in un rapporto paritetico complesso con un dialogo costante e costruttivo nel rispetto dei ruoli, le differenze possono arricchire, mai distruggere.    


In questa inedita forma di dialogo occorre adottare una formula, un codice di comportamento che assicuri una pacifica convivenza, ogni rigida contrapposizione comunque danneggia l’azienda e il brand che la rappresenta.  “Ascolto, Condivisione, Partecipazione” rappresenta un metodo di approccio che ci permette di comprendere a fondo il nostro interlocutore, un pilastro importante per le nuove strategie di sviluppo, in un contesto dove la comunicazione riveste un ruolo fondamentale. 

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